Cofi grato in fen mi piove Ch' Ambrofia e Nettar non invidio à Giove: Or quefto che ftillò d'all' uve brune Di vigne faffofiffime Toscane Devi, Arianna, e tien da lui lontane Gran follia E brutiffimo peccato Bevere il Carmignan, quando è inacquato. Chi l'Acqua beve Mai, non riceve Grazie da me: Sia pur l'acqua o bianca, o fresca O ne' Tonfani fia bruna: Nel fuo amor me non invefca, Quefta fciocca ed importuna Con furor perfido e ladro Che farian perpetuiffime 2 5 Redi. Che Che beveffene un fol dito, Vadan pur vadano à fuellere La Cicoria e Raperonzoli Certi magri Mediconzoli, Che coll' acqua ogni mal penfan di espellere. Io di lor non mi fido, Nè con effi mi affanno, Anzi di lor mi rido, Che con tanta lor acqua io fo ch' egli hanno Che quadrar nol potria. nè meno in pratica Con tutta quanta la fua matematica. Quali ftrani capogiri " D'improvifo mi fan guerra? Ma fe la terra comincia à tremare, Che tempre ha di cristallo E pur non pave Del mar crucciofo il ballo, Per mio gentil di porto, Conforme io foglio Di Brindisi nel porto; Purchè fia carca Questa mia Barca. Navighiamo infino à Brindisi, 1 Oh Redi. Oh bell' andare Per barca in mare Verfo la fera Di primavera! Venticelli e fresche aurette E al mormorio de' tremuli cristalli Navighiamo infino à Brindifi: E fe à te Brindifi io fo, Perche à me faccia il buon pro, In quel vetro, che chiamafi il Tonfano Scherzan le Grazie e vi trionfano. Ognun colmilo, ognun votilo! Bella Arianna, con bianca mano E fatto eftatico vo in vifibilio. Onde ognun, che di Lieo Afcolti quefto altiffimo decreto, A cofi lieti accenti D'edere e di corimbi il crine adorne Le feftofe Baccanti. Ma i Satiri, che avean bevuto à ifonne Tutti cotte come Monne, Baruf 1 Baruffa I d i. Auch folgender Dithyrambe von Girolamo Baruffale di, Erzpriester zu Ferrara, geft. 1730, wird von den Landesleuten des Dichters sehr bewundert. Der Inhalt ist der Triumph des Bacchus; und die Veranlassung des Gedichts war eine große Maskerade zu Ferrara, während des Karnevals, welches im J. 1710, nachdem es mehrere Jahre hindurch war ausgesezt worden, auf Veranstaltung des Viceles gaten Giustiniani wieder eröffnet wurde. An novis verbis de volutis fehlt es auch hier nicht; und ich denke, es ist an dies fen drei Proben genug, um das Charakteristische dieser Gatz, tung daraus zu beurtheilen; sonst könnt' ich ihrer aus dem Chiabrera, Magalotti, u. a. mehrere geben. Fin che tien fcettro reale Che ogni trifto umor difecca, A far corte al Baccanale. Sulla ftrada arcireale Giufto è ben che un dì ritorni Il Girar del Baccanale. E gia mercè colui che noi governa, Di Lifargo paftorello, La Baruffaldi |