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modo aveva la licenza dello fcrivere oltrepaffati i dovuti termini, lasciato assai meno de gli altri da un fi fatto abuso corrompere. Perehe ancora abbi qualche conoscenza della di lui vita ho voluto ponervi cio, che nella biblioteca de fcrittori ferrarefi ne ha divifato il Signor Baruffaldi, accio refti in qualche guifa pienamente iftrutto delle fcritture non meno che de coftumi, e della maniera di vivere di un fi grande Vomo: vivi felice.

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MEMORIE

APPARTENENTI

alla vita del Signor Ercole Bentivoglio tratte dalla Biblioteca degli fcrittori Ferrarefi del dottor Girolamo Baruffaldi.

LLORCHE nell'anno 1506. per le pur troppo all' Europa conosciute vicende d'avverfa fortuna, convenne a i fignori della nobiliffima famiglia Bentivoglio, abbandonare la Citta di Bologna, se nellpaffò, ficcome rapporta nelle fue ftorie il Guicciardini, Giovanni Bentivoglio affieme con Ginevra Sforza fua moglie, edi figli in Milano, Donde pofcia nel 1513. Annibale fecondo allettato dalle amorevoli efibizioni del Duca Ercole Eftenfe fuo fuocero, fe ne venne nella nostra Ferrara, ed accrebbe a questa Città un nuovo motivo d'ingrandimento col condur feco Ercole fuo figliuolo in eta allora di solo fette anni e pochi mefi. Quefti, come porto, feco dalle fafcie lo ingegno atto agli ftudj delle piu nobili facoltà, poco ftette a metterfi in vifta di tutti con le nobili produzzioni del fuo intelletto? pratticando e co Principi Eftenfi, che delle lettere erano amateri non meno, che magnanimi protettori, e con quei tanti eccellenti Vomini, che fiorivano a quei

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tempi in quella corte, ed in quella famosa Univerfità; fra quali il primo luogo avea il celebre Lodovico Ariofto Principe degl' Italiani Poeti oltre il Lollio, il Negrifiolo, il vecchio Giraldi » il Giovine Cintio, e Bartolomeo Fertino nell' Açcademia degli elevati, che in cafa di Alberto Lollio grande Oratore era aperta. Mortogli il Padre cui egli con gli altri fratelli pofe l'Epitaffio nella Chiefa degli Angioli l'anno 1540. non avendo egli piacere ne della guerra, ne della Corte, due vite da lui fperimentate, e principalmente quella della guerra, quando per ubbedire al Padre abbandonate affatto le mufe, fù fatto Capitano di una compagnia Pontificia nelle guerre di Firenze. Incominciò a vivere tutto a fe fteffo negli ftudj poetici immerfo, cofi che divenne ben presto uno de piu colti Rimatori del fuo fecolo, bastandogli folamente alla lontana la protezzione del fuo Principe, che era il Duca Alfonfo, nella di cui corte in fua giovanezza era gia vifluto fette anni, Quan tunque nella Lirica cofi Latina, come Volgare in varj generi fi efercitaffe, nulla oftante amò piu la Comica poefia,nella quale produff alcuni belliffimi parti fovra ogni timazione eccellenti. Fu Vomo di amena converfazione dilettante della mufica gentile onorato, e pronto in ogni fua: facenda, è e non che fa travagliato dalle liti, e dell' inftabilirà della lua fortuna, avrebbe con

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dotta una vita feliciffima. Entrò nello ftato Conjugale con Sigifmonda Sugana, dalla quale non fi ritrova, che riceveffe altro, che una figliuola no

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mata Gjulia che gli mori bambina di pochi mefi l'anno 1543. alla quale il Padre compose quel tenero, ed elegante Epitaffio, che tuttavia fi legge inciso fu d'una pietra fepolcrale nella chiesa della confolazione di Ferrara,

D. O. M.

Julia puellæ quadrimæ ingenua ac liberali indole
Præcoci ingenio. Lepidis moribus. Blando ac festi-
vo alloquio.

Omnibus denique gratiis puellaribus gratiffime,
Filiæ fuaviffimæ P. Pientif, Herc. Bentivolas
Mærens pofuit.

Menfe V. MDXLIII

Mortagli poi la moglie, per levarfene la memoria, ritiroffi a Venezia, dove godendo l'onore di quel grado di nobiltà per li meriti fin di Giovanni fecondo fuo Avo, che con folenne magnificenza l'acquiftò; fi tratteneva la maggior parte del tempo nella converfazione di quella fioritiffi ma nobiltà. Ivi poi ancora lo trotteneva l'amicizia di quella fua Signora Angiola, a cui indirizza il Capitolo della lingua tofca, e dalla quale traffe i piu fpiritof argomenti del fuo poetare. In * deprome quadrimum Sabina Thaliarche merum dyota. Orat:Odeg. L.I.

Venezia pertanto trovandofi egli l'anno 1572, fuo feffagefimo fecondo, affalito da una grave malattia, fenza l'ajuto de domeftici, poiche era fuori di Patria, e fenfa l'opportuno conforto del fuo Maeftro Antonio Mufa Brafavola da lui fempre tanto comendato nel governo della fua falute, terminò di vivere, e fù onorevolmente fepelliro nella Chiefa di fanto Stefano con univerfale dif piacimento di tutti i letterati del fuo fecolo, che fecero a gara nel comporgli nenie, Epitaffi, e altri componimenti di duolo. La fua nobiliffima famiglia, cio non oftante, continuò in Ferrara pro. pagata per mezzo diCoftanzo fuo fratel maggiore, anzi primogenito, il quale fpofata Elena Rangona, ne traffe quella infigne, e generosa figliolanza che ancora in oggi fucceffivamente gloriofa per ogni conto vive immortale, Lasciò Ercole quefte virtuofe fatiche prodotte dal fuo ingegno. Il fogno amorofo l'Egloghe, Satire, ed altre rime piacevoli. Il Gelofo Comedia I Fantafmi. Capitolo all' Abbate Zambecari. Lettere diverfe. Rime diverle. E tutte queste fi Veggono stampate ; altre mano scritte, e forse perdute fono: I Romiti Commedia, l'Arianna Tragedia, e molti verfi latini Dal fogno amorofo fi comprende quanto farebbe egli ftato facile a comporre un intero Poema ; ma fopra tutto il miglior carattere di questo poeta fù nella Satira, e nella Comedia. Per le Satire va

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