RQ, Guardare a la vergogna, al grave danno, Parlar potremo più diffufamente. TR. Offervatemi poi la promessa, RO. Tocca pur quella corda, FA. O Truffa mig. FA. Truffa mio dolce. RO. Sarà al finʼamaço. Quanto mertiate, RO, Direll'io per voi s Venga con noi ? TR. Che volete far dietro Fa che con Vom del mondo mai non parli Che voi non vi lafciate ufcir di mano Quella berretta. TR. Non cianciar piu beftia; Va co'l Diavol che ti porti. RO. Ah barro Io mifbatteggiarei, fe non credeffi Di vederti fra un mefe a Tor di nona Pender pe'l collo, FA. Non gli date udienza Andiam à fare'l fatto noftro. TR. Andiamo. SCENA QUARTA. PE ROSPO SOLO. Er certo quanto piu penfo, & confidere Questo mondo è come'l proverbio dice Una gabbia da matti; ogni uno è matto; Ogni uno ha la fua forte di pazzia ; Chi pecca in una, & chi in un'altra cofa ¿ Infin fiam tutti pazzi; & chi fi tiene Il piu favio è il piu matto; ogni un fi crede D'aver piu ingegno, & cognizion de gli al tri; Ogniun vede i difetti del compagno Da un Ruffian, da un trifto, da un rubalde to. SCENA QUINTA. BRANDONIO SOLDATO. TRINCHETTO RAGAZZO. R fia lodato Dio, che fani, & falvi OR gnore Vi fofte voi mai piu? Signor mio senza Vi fui al tempo di Borbone; quando Un paffo senza me: non facea cofa Senza il configlio mio. TR. L'ho udito dire: Il primo ad appiccar la fcaramuzza Con gli nemici, TR Co'l vafel del vino, Con questa roncha in man. TR, Con la fco BR, Fai'l primo à faltar fopra le mura s E'l primo a intrarvi dentro. TR. So che Il primo fempre quando fi combatte : Ch'ha ne la barba, BR. Che di tu di baba ? TR. Ch'avete bella barba: & ben moftrate D'effer valente come fete. BR. O quante Di Barberia che feci ancho a Vienna, ? In Ungheria? non prefi non vccifi Un numero infinito di quei Turchi Con quefta fpada? TR. Non ha tanta forza Ch'uccideffe una pecora, BR. Ho fi grande Animo, ho tanto cuor, che certo è troppo. TR, E piu vil d'un coniglio. BR, Dimmi un poco Conofci tu quel ruffian poltrone Ch' ha nome'l Truffa ch' avea meco ftretta Che d'Uom del mondo: & come poi da fezze La cappa di rofato bella, & nuova, E una berreta ; & menò via la Gianna; Tutto'l mio bene: e'l ladroncello e'l ghiotto Un giorno ch'io non me n'accorfi, TR. Sollo. BR, Altra cagion che quefta non m'ha fatto |