Opere del cavaliere Vincenzo Monti, Volumen1

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Dalla stamperia delle muse, 1821
 

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Página 60 - Muto de' bronzi il sacro squillo, e mute L'opre del giorno, e muto lo stridore Dell'aspre incudi e delle seghe argute: Sol per tutto un bisbiglio ed un terrore. Un domandare, un sogguardar sospetto. Una mestizia che ti piomba al core. E cupe voci di confuso affetto, Voci di madri pie, che gl'innocenti Figli si serran trepidando al petto.
Página 62 - Al notturno del mar roco lamento, Al profondo ruggir degli aquiloni. Che cor, misero Ugon, che sentimento Fu allora il tuo, che di morte vedesti L'atro vessillo volteggiarsi al vento? E il terribile palco erto scorgesti, Ed alzata la scure, e al gran misfatto Salir bramosi i manigoldi e presti : E il tuo buon rege, il re più grande, in atto D'agno innocente fra digiuni lupi, Sul letto de...
Página 137 - Tutto il resto dell' invenzione si concatena talmente colla mitologia , che questa non solo non ne riceve veruna alterazione ed offesa , ma serve anzi di guida e base costante alla ragione poetica , anche quando sotto il velo degli avvenimenti passati si dipingono le cose presenti.
Página 196 - Scendean d'aste di bronzi e di cavalli. Levò la fronte Italia; e, in mezzo al pianto Che amaro e largo le scorrea dal ciglio, Carca di ferri e lacerata il manto, — Pur venisti, gridava, amato figlio : • Venisti, e la pietà delle mie pene Del tuo doro cammin vinse il periglio. Questi ceppi rimira e queste vene Tutte quante solcate. — E sì parlando, Scosse i polsi, e suonar fe le catene.
Página 61 - E ne mormora l' aria sbigottita : Simile al mugghio di remoti tuoni, Al notturno del mar roco lamento, Al profondo ruggir degli aquiloni. Che cor, misero Ugon, che sentimento Fu allora il tuo, che di morte vedesti L'atro vessillo volteggiarsi al vento?
Página 304 - Tres imbris torti radios, tres nubis aquosae addiderant, rutili tres ignis et alitis Austri : 430 fulgores nunc terrificos sonitumque metumque miscebant operi flammisque sequacibus iras.
Página 60 - Ombra inosservato e queto Nella città di tutti i mali entrava. Ei procedea depresso ed inquieto Nel portamento, i rai celesti empiendo Di largo ad or ad or pianto segreto : E l'Ombra. si stupìa, quinci vedendo Lagrimoso il suo duca e possedute Quindi le strade da silenzio orrendo. Muto de...
Página 31 - Ecco dal suolo liberar la testa, scuoter le giubbe, e tutto uscir d'un salto il biondo imperator della foresta. Ecco la tigre e il leopardo in alto spiccarsi fuora della rotta bica, e fuggir nelle selve a salto a salto. Vedi sotto la zolla che l'implica divincolarsi il bue, che pigro e lento isviluppa le gran membra a fatica.
Página 173 - Dalle cose i colori, e alla pietosa Notte del Mondo concedea la cura. Ed ella del regal suo velo eterno Spiegando il lembo raccendea negli astri La morta luce, e la spegnea sul volto Degli stanchi mortali. Era il tuon queto De' fulmini guerrieri , e ne vagava Sol per la valle il fumo atro , confuso Colle nebbie de
Página 33 - I! sol teatro della tua grandezza: Anche sul dorso dei petrosi monti Talor t'assidi maestosa, e rendi Belle dell'alpi le nevose fronti: Talor sul giogo abbrustolato ascendi Del fumante Etna, e nell'orribil veste Delle sue fiamme ti ravvolgi e splendi. Tu del nero aquilon su le funeste Ale per l'aria alteramente vieni...

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