Opere italiane, Volumen1G. Laterza & figli, 1911 |
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Términos y frases comunes
acciò alcun allor Almonte altrui Amon amor Anchinia anco anzi asino assai bastone bella Berta bove brando c'ha canto Caos Carlo ch'a ch'al fin ch'in ch'io ch'or ch'un ché chi'l Chiaramonte ciel corcarsi CORONA cotal cotesto Cristo d'ogni Danese dico Dimmi dolce dongella donna drento drieto ecco fama figliuolo fiume foco FOLENGO Franza Frosina FÚLICA fusse giammai giostra giú gran grido Iesú intorno l'altro l'uomo lascia lieto LIMERNO Maganza mangiar maraviglia Marcolfo medolle MERLINO mille Milon mira moderni teologi mondo monti nacque natura naturale filosofia ninfa notte occhi oltra omai Opere italiane Orlando padre PAOLA parla passo piedi piglia poscia prego puote quid quinci quivi quod ragione Rainer Rampallo ratto s'io santo scampa sdegno selve sète signore sinestra sòle sòno soperba spera spirto stelle Sutri TECNILLA terra tosto TRIPERUNO Turpin vede veggio veritade vertú vidi voglio vòl volgo volse zelosia
Pasajes populares
Página 179 - Eppur la curiositade di pescar più sul fondo, in guisa di donna sopra un sfrenato destriero, lo tira per vie scabrose in fin sul passo che divide lo sentiero in due parti: quinci a la man destra invitalo l'evangelica, quindi a la sinistra la peripatetica d'oggidì teologia.
Página 59 - Finge chimere, sogni e fantasie, quali non pose mai Merlin Cocaio, lo qual di Cingar sotto le bugie ' scrisse, che più mai fece alcun notaio, d'alcuni menchionazzi le pazzie, che intendon rari, ed io son il primaio che l'ho provate e forse ancora scritte fra genti negre, macilenti, afflitte.
Página 192 - Principium jure tribuetur homini, cujus causa videtur cuncta alia genuisse Natura, magna saeva mercede contra tanta sua munera : non sit ut satis aestimare parens melior homini an tristior noverca fuerit.
Página 134 - ... porta il bastone duro e groppoloso, col qual non fuggirebbe mille spade; scorre e traversa senza gir nascoso di qua di là per tutte le contrade, e chiama in alta voce: — O gente bona, fatimi ben, se Dio non...
Página 210 - Esse quoque in fatis reminiscitur, affore tempus, Quo mare, quo tellus correptaque regia coeli Ardeat et mundi moles operosa laboret.
Página 82 - Tu mi dirai, lettor, ch'io son lombardo e più sboccato assai d'un bergamasco; grosso nel proferir, nel scriver tardo, però dal tosco facilmente i
Página 118 - ... from Him seek salvation, and vow that, if I escape the fury of the sea, I will no more lend belief to men who sell indulgences for gold. So far the poet is apparently sincere. In the next stanza he resumes his comic vein : Cotal preghiere carche d...
Página 12 - ... portion of the first decade, and thus obtained material for treating of the birth and boyhood of Orlando. This exordium is chiefly valuable as a piece of contemporary criticism : Queste tre Deche dunque sin qua trovo Esser dal fonte di Turpin cavatc ; Ma Trebisonda, Ancroia, Spagna, e Bovo Coll' altro resto al foco sian donate : Apocrife son tutte, e le riprovo Come nemiche d' ogni veritate ; Boiardo, l' Ariosto, Pulci, e 'l Cieco Autenticati sono, ed io con seco.
Página 107 - Tetti sí larghi a lor, a noi sí angosti, E rari son pur troppo gli entro accetti. Но riportato questi versi come esempio. Era di scarsa coltura, e lo chiamavano per istrazio il « grammatico », Che tanto è a dire quanto un puro asino 3; i C£r.
Página 262 - Deh, mira cotesto zaratano lombarduzzo come si mette al rischio di saper ragionar toscano, ove egli non men si affa d'un asino a la lira ! LIMERNO. Che zaratano? che lombarduzzo? Come se un conte di Scandiano, un Ludovico Ariosto, un Tebaldeo, un Lelio, un Molza ed altri molti valentuomini non fussero in Lombardia nasciuti ! MERLINO. Non sei tu già del numero loro? LIMERNO. Desidro esserne: onde ogni mio studio è di, se non eguarmi, almanco appressarmi a loro.