Giordano Bruno: e il pensiero del Rinascimento

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Vallecchi, 1925 - 303 páginas
 

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Página 249 - Excudent alii spirantia mollius aera, credo equidem, vivos ducent de marmore vultus, orabunt causas melius, caelique meatus describent radio et surgentia sidera dicent: 850 tu regere imperio populos, Romane, memento; hae tibi erunt artes; pacisque imponere morem, parcere subiectis et debellare superbos.
Página 43 - Quid est homo quod memor es ejus? aut filius hominis, quoniam visitas eum? Minuisti eum paulo minus ab Angelis: gloria et honore coronasti eum: et constituisti eum super opera manuum tuarum.
Página 249 - Musa latina, vieni meco a canzone novella: te al novo onor chiama quinci la squilla mia, sperando imponer fine al miserabile verso, per te tornando al già lagrimato die. Al novo secolo lingua nova instrumento rinasca: può nova progenie il canto novello fare.
Página 147 - ... della divinitate, della giustizia, della veritade, della gloria, dal fuoco del desio e soffio dell'intenzione, acuiscono gli sensi ; e nel solfro * della cogitativa facultade accendono il lume razionale con cui veggono più che ordinariamente; e questi non vegnono, al fine, a parlar ed operar come vasi ed instrumenti, ma come principali artefici ed efficienti.
Página 174 - Non certo, ma procedendo al profondo della mente, per cui non fia mistiero massime aprir gli occhi al cielo, alzar alto le mani, menar i passi al tempio, intonar l'orecchie de simulacri, onde più si vegna exaudito; ma venir al più intimo di sé, considerando, che Dio è vicino, con sé, e dentro di sé più ch'egli medesimo esser non si possa; come quello...
Página 100 - ... cinque sensi. E se noi dubitiamo della certezza di ciascuna cosa che passa per li sensi, quanto maggiormente dobbiamo noi dubitare delle cose ribelli a essi sensi, come...
Página 258 - Paolo ascende, e truova con manifesta pruova - Cristo a destra della maestra - Potestade immensa. Pensa, uomo, pensa! Pensa, uomo, pensa; giubila ed esalta la Prima Cagion alta; - quella osserva, perch'a te serva - ogn'altra sua fattura, seco ti unisca gentil fede pura, e '1 tuo canto del lor vada in più altura.
Página 44 - ... constituit, ut deorum cognitionem caelum intuentes capere possent. sunt enim ex terra homines non ut incolae atque habitatores, sed quasi spectatores superarum rerum atque caelestium, quarum spectaculum ad nullum aliud genus animantium pertinet.
Página 40 - Concludo per tanto, l'intender nostro, e quanto al modo e quanto alla moltitudine delle cose intese, esser d'infinito intervallo superato dal divino; ma non però l'avvilisco tanto, ch'io lo reputi assolutamente nullo; anzi, quando io vo considerando quante e quanto maravigliose cose hanno intese investigate ed operate gli uomini, pur troppo chiaramente conosco io ed intendo, esser la mente umana opera di Dio, e delle più eccellenti.
Página 39 - ... e tali sono le scienze matematiche pure, cioè la geometria e l'aritmetica, delle quali l'intelletto divino ne sa bene infinite proposizioni di più...

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