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di combattere la elevata temperatura, lo stato adinamico dello infermo, la stitichezza ed i disturbi nervosi.

A tal punto stava lo studio di questo microrganismo, quando abbiamo intrapreso le nostre esperienze, che divideremo in tre parti:

1° Completare lo studio del microbo dal punto di vista batteriologico;

2o Studiare il potere produttivo di tossine e loro effetti;

30 Immunizzazione contro questo microrganismo.

Prima di procedere al nostro studio sentiamo il dovere di ringraziare sentitamente il Prof. Nocard, al quale siamo debitori degli esemplari del Bacillo della psittaccosi.

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a. RESISTENZA ALLA TEMPERATURA. Si conosceva di già che questo Bacillo cresce bene a temperatura di 30° a 37° C., intanto; si è potuto notare che, inficiando di questo Bacillo provette contenenti brodo ed agar, si ha un notevole sviluppo se tenute ad una temperatura di 26° C., conservando inalterati i suoi caratteri morfologici portato a basse, e ad alte temperature ugualmente si ha lo sviluppo; però è lento alla temperatura di +6° C. colla prerogativa che, portandosi le provette da questa alla temperatura di 26o C. lo syiluppo acquista tutta la sua energia, alla temperatura di 45° è rapidissimo, sicchè si può conchiudere che questo microbo se vive bene ad ogni temperatura, preferisce le alte.

b. DURATA DELLA VITALITÀ. Alcuni Microbi hanno una vitalità assai breve come lo Pneumoccoco, altri assai più lunga. Il Bacillo della psittaccosi è dotato di una resistenza di vitalità molto considerevole. In effetti, coltivandolo in tubi di agar, e dopo un mese raccogliendo un po' di materiale culturale e trasportandolo sopra nuovi tubi di agar, si osserva completo sviluppo. La medesima risultanza si è ottenuta conservando delle colture di agar per due › mesi e poscia trasportando questo materiale in provette, di agar di fresco preparato.

Era a nostra conoscenza che sia per esaurimento, sia per aggiunta di prodotti residui della vita microbica, il mezzo nutritivo diviene generalmente inadatto ad una nuova coltura dello stesso Microrga

nismo. Ma un altro Microbo può svilupparvisi, perchè i suoi bisogni non siano identici a quelli del primo, ovvero la reazione del mezzo o i residui della vegetazione del primo, non si oppon-. gono alla sua moltiplicazione. Così si è riconosciuto che la coltura. di una specie microbica esercita una azione nociva sullo sviluppo ulteriore della stessa specie, o di specie differenti, ma certo non è nostro compito ricordare le numerose osservazioni compiute a questo riguardo.

Nel nostro caso abbiamo proceduto nel modo che andremo indicando :

Su agar solidificato in piastre, abbiamo fatto sviluppare il Bacillo in istudio; dopo parecchi giorni, avutosi lo sviluppo, con spatola abbiamo raschiato la superficie dell' agar ed abbiamo ripetúto lo innesto; ebbene lo sviluppo si è manifestato nella stessa maniera della prima inoculazione.

Ciò dimostra che l' elémento nutritizio è ancora atto allo sviluppo del Bacillo, dopo una prima coltura, contrariamente a ciò che suole avvenire.

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Si sa che molti Microbi sono

C. RESISTENZA AL DISSECCAMENTO. sensibili alla perdita di acqua, altri lo sono per poco. Abbiamo voluto osservare questo carattere nel nostro Bacillo.

In colture pure in brodo di questo Bacillo abbiamo immerso dei fili di seta, previamente sterilizzati lasciandoveli per qualche giorno. Portati fuori del liquido e colati, sono stati sospesi in provette. contenenti del cloruro di calcio, dell' acido solforico, dell' alcool assoluto, rinnovando ogni 24 ore questo mezzo, ed anche in tubi vuoti tenuti a temperatura di 26°, 37°, 45° C. nella stufa, e in tubi parimenti vuoti, ma all' ombra, in luogo asciutto; e in altri simili esposti al sole per quante più ore si poteva, e finalmente in provette contenenti acqua sterile. In tali condizioni erano i fili mantenuti per 2 fino a 15 giorni. Di tratto in tratto alcuni di questi fili erano portati in provette di brodo sterile, ed appena compariva un lieve intorbidamento del terreno colturale facevamo dei preparati batterioscopici per accertarci dell' avvenuto sviluppo. La tavola seguente riesce dimostrativa di quel che si è notato.

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d. RESISTENZA A

SOSTANZE OSTACOLANTI LA VITA BATTERICA.

E' principio di batteriologia che Microbi non si sviluppano affatto in soluzioni bene acide, specie di acidi minerali; lo stesso avviene con gli alcalini.

Per parecchi microrganismi però il Kahler, lo Schumter, l'Holme, vollero riconoscere siffatta resistenza, epperò anche noi, seguendo l'esempio dei citati autori, abbiamo voluto studiarla.

In colture di Bacillo in brodo neutralizzato si sono aggiunte, in diverse proporzioni, varie sostanze nocive, a fine di osservarne il procedere. Queste culture furono tenute a temperatura di stufa e sorvegliate quotidianamente. Da tali terreni colturali si facevano man mano degli innesti in gelatina sterile, e preparati batterioscopici per osservare se si aveva sviluppo o meno. Ed invero i risultati ottenuti sono riportati nella seguente tabella :

Lo sviluppo positivo è dato dal segno + il negativo dal segno —.

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Dal quadro suddetto appare chiaro che il Microbo da noi studiato è dotato di un considerevole potere di resistenza agli agenti nocivi; ma che, se da una parte le sostanze che meno ostacolano il suo sviluppo sono appunto gli acidi minerali, fatto che non avviene per gli altri Batteri, per contro le sostanze alcaline spiegano una azione nociva allo sviluppo medesimo.

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e. DURATA DELLA VIRULENZA. A questo riguardo esistono le più svariate differenze. Vi hanno dei Microbi, che perdono rapidamente la loro virulenza (Pneumococco della polmonite, Streptococco della eresipela), come ve ne sono altri, che resistono per molto tempo (Bacillo del carbonchio, Bacillo del barbone bufalino) e così via via. Per il Bacillo della psittaccosi possiamo dire che colture rese artificialmente virulentissime col passaggio attraverso il corpo di animali da esperimento (Conigli-Piccioni) hanno conservato la loro virulenza per diversi mesi, ed anche, allorchè stavano per perderla, bastava passarle per il corpo di un nuovo animale perchè riacquistassero la forza primitiva. Ed abbiamo notato ancora di più se i Bacilli si tengono in brodo peptonizzato e glicerinato, o in siero di sangue di

Archives de Parasitologie, V, no 2, 1902.

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Coniglio, o di Cavia peptonizzato, in tubi chiusi alla lampada, essi conservavano la loro virulenza per un tempo anche maggiore.

Questo fatto, messo in relazione colla resistenza al disseccamento di questo Microbo, spiega il nostro asserto, a proposito dello studio di esso in generale, e convalida l'opinione di quelli che ci hanno preceduti, che cioè il Microbo è tuttavia vitale e resistente nelle gabbie dei Pappagalli morti, negli escrementi disseccati e sulle ali di essi, in modo che la malattia può trasmettersi benissimo anche dopo parecchio tempo dell'avvenuta morte del Pappagallo ammalato.

f. AZIONE DEGLI ZUCCHERINI IN Rapporto allo sviluppo ed al poTERE PATOGENO DI QUESTO BACILLO. Pei Cocchi piogeni è stato dimostrato dal Bujwid, dal Ferrara, dal Parascandolo, dal Nicolas che aggiungendo nei terreni nutritizi comuni saccarosio, glucosio, o lattosio, nelle proporzioni di 0.10; 0.25; 0.50 % ed inoculando in essi i Cocchi suddetti, questi non solo crescono più rigogliosi, ma acquistano anche maggiore virulenza; e se sono indeboliti, riacquistano la loro virulenza primitiva, sicchè con l'aggiunta degli zuccherini si può ottenere il rinforzo, senza il passaggio attraverso il corpo di qualche animale. Ciò trova riscontro nella clinica, giacchè sappiamo come riesce dannosa e pericolosa la presenza di focolai suppurativi in individui colpiti da diabete. Però quando nell' aggiungere gli zucche-rini alla coltura si eccede nella quantià di zucchero (grammo 1 a 5%) si osserva il risultato opposto, avendosi deficienza di sviluppo e diminuzione di potere patogeno.

Ora bisognava constatare se avveniva lo stesso pel Bacillo della psittaccosi. E a tale scopo, in diverse provette di brodo peptonizzato al 2%, addizionate con saccarosio e glucosio nelle proporzioni di 0,10 e 0,50% inoculammo il nostro Bacillo. Dopo 24 ore lo sviluppo era completo e vi si notava una differenza dalle colture semplici, cioè che mentre queste restano limpide, e solo coll' agitazione si può riconoscere l'avvenuto sviluppo, nei, terreni zuccherati si Osserva uno intorbidamento assai manifesto e l'esame batterioscopico dimostra al microscopio un ricco sviluppo batterico.

Quanto alla forza di virulenza del Bacillo coltivato in mezzi zuccherati, ecco quali esperienze di controllo abbiano istituite : Inoculammo nel cavo peritoneale di due Cavie, del peso medio

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