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LETTERA DEL PROF. G.-B. ERCOLANI AL PROF. FRANCESCO RIZZOLI.

nell' Ercolani l'amore allo studio della Parasitologia, poichè esso stesso si applicò con profitto alla medesima. Basti rammentare la Filaria labiato-papillare del peritoneo dei Bovini, da lui illustrata, e le ricerche diligentissime da lui fatte sulla resistenza vitale degli embrioni della Filaria attenuata (Annali di storia naturale, II, p. 379, Bologna, 1829). L'Ercolani stesso in diversi suoi scritti ebbe a dichiarare come dovesse molto all'Alessandrini anche per gli inse gnamenti avuti risguardanti i Parasiti.

L'Ercolani coadiuvò l'Alessandrini nell'arricchire i Musei di Anatomia comparata normale e patologica fino al 1848. In questo periodo di tempo, come risulta dall'elenco delle sue pubblicazioni e dai manoscritti che ho avuto in esame, si applicò ancora per conto proprio a studi di Anatomia comparata normale e patologica, di Patologia comparata e di Parasitologia.

Nel 1842 era ufficiale sanitario delle truppe pontificie in Bologna.

Nel 1843 contrasse matrimonio colla gentil donzella Carlotta Sarti. Da questa unione l'Ercolani ebbe due figlie, delle quali però una sola oltrepassò l'età della fanciullezza.

Fin da quest'epoca l'Ercolani, come risulta da qualche suo scritto, partecipò ai commovimenti politici, che dovevano palesarsi dopo l'annessione austriaca, in Bologna nel 1848. Allora egli manifestò altamente le sue aspirazioni per l'unità d'Italia e sopratutto la sua assoluta avversione contro ogni ingerenza straniera nel Paese. Il suo patriottismo e i suoi meriti furono riconosciuti colla nomina a membro in varie Commissioni amministrative e politiche e a Deputato della Costituente Romana.

Mentre esercitava il suo mandato come Deputato nell'Assemblea costituente della Repubblica Romana, l'Ercolani, che come alcuni illustri suoi amici, aveva sempre aspirato all'unificazione della Patria sotto l'autorità di un re italiano, coraggiosamente si oppose a qualunque forma di governo diversa dalla monarchia. Fu contrario allo stabilirsi della Repubblica, perchè pensava, che in quel tempo tal forma di governo potesse riescire nociva all'Italia. Ciò non pertanto egli prese poi parte attiva alla difesa di Roma assalita da esercito francese, prestando l'opera sua prima come combattente e poi come medico curante i feriti.

In seguito alla caduta della Repubblica Romana l'Ercolani venne

proscritto dagli Stati pontifici. Dovè quindi fuggire da Roma, nascondersi per qualche tempo nelle montagne del Bolognese soffrendo privazioni e fatiche di ogni maniera per sottrarsi alle ricerche della Gendarmeria pontificia, che aveva ordine di arrestarlo.

Nell' inverno 1849 riesci a passare in Toscana, ove pareva che il Governo di quel Granduca fosse tollerante verso i perseguitati politici del Papa. Visse per qualche tempo in Pistoia, poi si recò a Firenze ove potè riunirsi alla consorte e alla figlia sua. Mentre godeva di un pò di quiete in questa città cominciò la sua opera intitolata Ricerche storico-analitiche sugli scrittori di Veterinaria. La sua dimora in Firenze però non potè durare a lungo stante le rimostranze della Corte pontificia, alla quale pareva disdicevole che chi aveva combattuto contro Sua Santità trovasse rifugio in uno Stato cattolico limitrofo a quello della Chiesa. Così l'Ercolani, come altri emigrati dagli Stati pontifici, che erano rifugiati in Toscana, ebbe ingiunzione di uscirne immediatamente.

S'avviò quindi verso il Piemonte ove veramente gli esuli per la causa dell' indipendenza d'Italia trovavano protezione. Giunse a Torino sul principiare del 1851 assai poveramente provveduto di mezzi di sussistenza, quando molti altri rifugiati per la medesima causa vi si trovavano senza tetto e senza pane. Per quanto grande fosse la munificenza del Governo piemontese non potè accadere diversamente che l'Ercolani colla sua famigliola non incontrasse in Torino grandi privazioni.

Il sapere, le doti eminenti e i meriti politici dell' Ercolani non permisero che il medesimo rimanesse lungamente dimenticato. Egli ottenne la cittadinanza piemontese e un posto di Sostituto o Professore assistente nella Scuola veterinaria di Torino.

Allora l'Ercolani riprese i suoi studi di anatomia, di fisiologia e di patologia comparata, interrotti a Bologna in causa dei moti politici, e diede compimento alla sua opera sugli scrittori di Veterinaria che, pubblicata in Torino, parte nell' anno 1851 e parte nell'anno 1854, tanto onore gli arrecò. Inoltre cooperò col Prof. Carlo Lessona nella fondazione del Giornale di Veterinaria.

Dagli scritti inediti dell' Ercolani risulta come nell' estate del 1854 si applicasse in Saluggia a speciali ricerche sulla generazione alternata dei Distomi.

Nel 1855 l'Ercolani prestò in Saluggia i soccorsi dell' Arte medica ai colpiti da colera.

Alcuni lavori di fisiologia sperimentale e di elmintologia vennero fatti dall' Ercolani, verso quell' epoca, in Torino, in collaborazione col suo amico Dott. Luigi Vella; qualche altro lavoro, di terapia sperimentale fece col suo discepolo Prof. Roberto Bassi.

Nel 1860 il Ministro Mamiani, riordinando le scuole di veteri naria di Torino e di Milano, chiamò l'Ercolani alla direzione di quella di Torino.

Durante la residenza in Torino l'Ercolani si conquistò la stima e l'amicizia di illustri personaggi benemeriti fra i cooperatori del risorgimento italiano, fra i quali, attesta il Minghetti, il D'Azeglio, il Castelli, il Farini e anche il Cavour.

Pochi anni dopo la sua nomina a Direttore della Scuola Veterinaria di Torino, l'Ercolani venne colpito da fierissima sventura; Cesarina, l'unica figliuola rimastagli, morì rapidamento in seguito ad improvviso malore. Questa perdita feri talmente l'Ercolani, che al medesimo divenne insopportabite continuare a viveve ove aveva per sempre chiusi gli occhi la sua dilettissima Cesarina, e parve di non potersi più in alcun modo applicare al lavoro. Pure il sentimento del dovere prevalse nell'Ercolani anche in questo stato di abbattimento. Dispensato della direzione della Scuola veterinaria di Torino e nominato professore nell'Università di Bologna al posto prima occupato dal Prof. Tombari, con nuova lena si riapplicò all'insegnamento della patologia comparata e alle indagini scientifiche.

In Bologna l'Ercolani ravvivò molte antiche amicizie e ne contrasse di nuove; ebbe ripetute volte mandato di sedere nel Consiglio comunale e nel Parlamento nazionale; e, nel 1865, fu nominato Accademico benedettino nell' Accademia delle Scienze dell' Istituto di Bologna poi, nel 1875, Segretario perpetuo dell' Accademia

stessa.

Copri pure diverse volte la carica di Preside della Facoltà medicochirurgica, di Rettore dell' Università e di Membro del Consiglio superiore della pubblica istruzione. Ebbe però ancora alcuni gravi dispiaceri, quale si fu l'eliminazione della Scuola di Veterinaria dalla Facoltà medico-chirurgica, avvenuta in seguito a voto espresso dalla maggioranza della Facoltà stessa. Tale fatto dispiacque all'Ercolani

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